IL CLOSLIEU

Un luogo inusuale, isolato dalle abitudini cognitive e percettive, protetto da interferenze ed ingerenze esterne. Si dipinge sulle pareti, in piedi, in ginocchio, seduti. Non si dipinge per raffigurare, rappresentare, per un osservatore da compiacere o stimolare; si dipinge per giocare. Attraverso questo gioco, a cui libertà e rigore, insieme, consegnano i tratti del ludiforme, si realizza un processo di ripetizioni e di concentrazione che produce tracce grafiche spontanee e permanenti. Questo processo è chiamato Formulazione. L’atelier si chiama Closlieu, uno spazio senza sguardo verso l’esterno.

L’atelier di pittura ideato da Arno Stern

INTRODUZIONE

Lo spazio, i materiali,le regole, il Praticien, il gruppo ;cinque elementi, indispensabili, attraverso cui si realizza il processo della Formulazione. Ogni elemento possiede una specifica ragion d’essere.

Lo spazio accoglie la persona, lo libera dalle tradizionaliinterferenze comunicative legate alle attività artistiche; protegge i suoi dipinti, tracce tanto più intime quantomeno pensate per la fruizione altrui. I materiali presenti, colori, pennelli, fogli di carta, lo spazio stesso,sono gli strumenti attraverso cui interpellare l’unico referente in gioco: l’espressione. Le regole, poche e rigorose, conferiscono una particolarità al gioco, giocato singolarmente ma in mezzo ad altre persone. Il Praticien, il servitore del gioco del dipingere, è lostrumento fondamentale dell’atelier. Non insegna, non effettua richieste, non impartisce ordini, non giudica il lavoro effettuato: serve chi dipinge, fornendo ciò di cui ha bisogno nel momento in cui ne ha bisogno. Il gruppo che dipinge istaura rapporti di collaborazione, rispetto, impara il valore fondamentale dell’utilizzo di mezzi comuni a tutti.

ORGANIZZARE IL CLOSLIEU

GLI SPAZI

Una stanza di dimensioni 4mt x 5,5 x 3 mt senza finestre.

Accesso ad un bagno.

Corrente elettrica

La stanza che ospita il Closlieu deve essere adibita a tale scopo,dunque garantire una disponibilità continuativa. È preferibile una stanza regolare, priva di sporgenze e finestre- se presenti sarebbero comunque ricoperte dal rivestimento a pannelli- dotata di corrente elettrica per l’illuminazione. L’accesso ad un bagno facilita le operazioni di pulizia delle mani e degli strumenti, pennelli, scodellini dei colori.

LA DURATA

Il Closlieu viene proposto ai bambini come attività extra scolastica, con sedute di 90 minuti a cadenza settimanale e per la durata dell’intero anno scolastico. Per gli adulti da settembre a maggio sempre a cadenza settimanale. Nell’atelier possono dipingere adulti e bambini nello stesso gruppo senza limiti di età.

I MATERIALI

I COLORI A TEMPERA

Vasetti da 500 cc.

Diciotto colori a tempera naturali( bianco, rosa, viola, azzurro, grigio, blu oltremare, verde scuro, verde chiaro, giallo-verde, giallo, ocra, beige, arancio, rosso cinabro, rosso carminio, marrone chiaro, marrone scuro, nero) pigmenti privi di metalli pesanti secondo la normativa europea CE EN 71.Colori particolari,densi, atossici,ad alta pigmentazione.

I Pennelli

Tre per ogni colore ( due uguali di medie dimensioni e uno più grande) di ottima fattura per raccogliere e trattenere una buona quantità di colore.

La carta da disegno

Tipo offset, 50x 70, 120 gr.

Le puntine

Fissano i fogli alle pareti, sono lunghe 10 mm.

La tavolozza dei colori

Posta al centro della stanza, è lunga due metri, larga venti centimetri ed alta settanta.

A questa altezza si trova un piano contenente due file di fori rotondi, ospitanti i bicchieri dell’acqua e gli scodellini del colore , uno di fronte all’altro.

Fra ogni coppia bicchiere- scodellino, il supporto dei pennelli. Tra i due montanti della struttura un ripiano per i barattoli del colore.

L’allestimento

Il rivestimento murale è composto di pannelli isolanti in pasta legno tenera, avvolti da una robusta carta da pacco. Il rivestimento viene inchiodato od avvitato alle pareti, evitando un intervento murario permanente.

Le pareti all’inizio

Le pareti dopo anni di tracce

L’illuminazione

Quattro unità con paralume, ognuna con due tubi paralleli(26 mm,150 cm di lunghezza, 58 watt) capaci di riprodurre l’intero spettro solare. Collocati a tre metri d’altezza, posizionati e distanziati in modo tale da non creare ombre né produrre fastidiosi riflessi sul foglio.

Un armadio

Per costudire i dipinti finiti e da finire, la carta da disegno, scodellini e pennelli ausiliari per la preparazione di misture non presenti nella scala cromatica della tavolozza.

Supporti per dipingere

Scala, scalette di diversa altezza,alcuni cuscini.

DIPINGERE NEL CLOSLIEU

I significati dell’attività

Due sono i significati fondamentali che il progetto assume mediante questa attività. Intimamente connessi e ricorsivi, possono essere così sintetizzati: liberare l’espressione da modalità comunicative, rendere disponibile ed operativo un patrimonio grafico naturale e comune. È necessario liberare il gesto da interferenze comunicative perché possa esprimersi un intimo messaggio che rimbalza fra il disegno e chi lo produce. Le forme perdono la codificazione riconosciuta e accettata fuori dal Closlieu, diventano prodotti reali di espressioni visive intime che provocano piacere. Un segno di tale stato è il ripetersi delle forme, il loro pullulare, il loro articolarsi, l’evoluzione in strutture più complesse in cui la forma di base permane. Evoluzione grafo-pittorica che avviene spontaneamente.

Bibliografia

Stern A.(1995) I bambini senza età,Milano, Luni Editrice

Stern A.(2000) Closlieu: il chiostro dei colori,Bergamo,Moretti e Vitali

Stern A.(2001) Homo vulcanus. Il Closlieu il rivelarsi dell’espressione,Roma,Edizioni Scientifiche Ma.Gi.

Stern A. Felice come un bambino che dipinge, Roma, Armando Editore.

La Formulazione

E’ una manifestazione grafo-pittorica articolata su più livelli, che produce Tracciati ed Oggetti-Immagine. I primi hanno natura e corso compulsivi, emotivi-affettivi; i secondi sono connotati da ragione, frutto del confronto tra la realtà circostante, coi suoi oggetti, persone, eventi e la propria espressione pittorico-rappresentativa.

L’atelier di pittura ideato da Arno Stern

La Formulazione si realizza anche nell’adulto, ma è nel bambino che passa attraverso le sue tappe tipiche, quelle delle Figure Primarie, degli Oggetti-immagine e delle Figure Essenziali.

SEMIOLOGIA DELL’ESPRESSIONE

Riportiamo uno schema ridotto delle tracce tipiche che la Formulazione produce. Saranno presentati alcuni esempi concreti.

Alcuni esempi di Figure Primarie

La Reiterazione

Reiterazione ed evoluzione sono complementari. È proprio ripentendo le stesse figure che il bambino le matura; ed è questo che gli permetterà, al momento propizio,di andare verso una figura più evoluta, di passare dalla Figura Rotonda al Quadrato, dalla Goccia al Triangolo. Il Closlieu è il luogo della permanenza.

EDUCARE ALLA CREATIVITA’

OBIETTIVI

Una pratica d’educazione alla creatività per rendere in particolare modo i bambini persone più autonome, indipendenti e felici, educare al benessere, alla realizzazione di se. Principi che rientrano nel cambiamento dei paradigmi dell’educazione che divide le persone in due tipi di profili: l’intelligente e il non intelligente, il dotato e quello meno dotato, il disciplinato e il problematico ecc.

Nel Closlieu questo concetto è superato,perché come dice Stern:-Non c’è niente qui, che qualcuno non possa fare, niente è difficile nel Closlieu-. Il foglio viene fissato con le puntine a una parete attrezzata. Tutto si svolge secondo un rituale preciso: tenere con cura il pennello, intingerlo prima nell’acqua poi nel colore,utilizzare un solo colore per volta,non giudicare il proprio dipinto o quello altrui.

Altro fattore determinante. I disegni restano nel Closlieu, non vengono portati a casa ne mostrati a nessuno al di fuori dell’atelier.

Si impara così a essere indipendenti dallo sguardo e dal giudizio degli altri.

Si impara il rispetto contro la competitività che spesso porta alla prevaricazione e in casi estremi alla violenza. Solitamente il Closlieu è frequentato da bambini dopo la scuola affaticati, ma qui ritrovano un ambiente accogliente che restituisce loro un tempo “fermo”. Nel Closlieu il tempo rallenta, il gruppo che dipinge istaura rapporti di collaborazione e rispetto,impara il valore fondamentale dell’uso di mezzi comuni a tutti, non c’è competizione,non si vince né si perde, e il piacere di dipingere è il solo fine.

Non è arte terapia ma è preventiva di terapia perché stimola capacità che permettono alla persona di realizzarsi. Si coltiva la pazienza e la calma,la capacità di concentrazione,si esercita l’equilibrio fisico, la fiducia in se stessi il rispetto e la condivisione di beni e spazi comuni, la collaborazione verso la concorrenza,l’antagonismo o la rivalità.

I Principi

Evoluzione delle forme

Le prime tracce infantili, spontanee, esplorative, maturano nell’impulso di “conquistare” l’ambiente circostante, nella scoperta sorprendente di modificarlo lasciandovi un residuo di sé; una traccia confusa, convulsa, riduttivamente definita,una volta riprodotta nel foglio, scarabocchio.

Con l’esercizio le abilità motorie migliorano, il gesto rallenta e diviene più controllato. La gesticolazione assume, via via, i caratteri del gesto; dalla traccia confusa emergono tratti

dotati di concisione, con un inizio e una fine.

La tappa successiva, fondamentale, segna il raccordo dei due punti del tracciato. Nasce una o? Nasce una forma, dal corso curvo, in cuiinizio e fine del tracciato sono uniti. La prima

Evoluzione delle fasi

Una importante transizione si ha quando il bambino nota somiglianze fra le Figure Primarie e gli oggetti del suo ambiente. La ragione prende il controllo del gesto, che diviene figurativo, il bambino produce gli Oggetti-Immagine ( casa, personaggio, sole, fiore, animale, ecc. dodici in totale).Fase importante, poiché il desiderio di rappresentare è forte. Allora si mette in scena una immagine in movimento, un avvenimento vissuto,si descrivono gli oggetti enumerandone gli elementi, si rappresenta ciò che avviene in contesti famigliari ed usuali.

Solitamente è in questa fase che si insegna al bambino a disegnare. Se non lo si facesse si consentirebbe di mettere in scena le sue esperienze significative attraverso il repertorio di Oggetti-Immagine di cui dispone, un repertorio ridotto, certo, ma che, come un codice linguistico, può essere ricombinato così da riprodurre infiniti scenari.

Lo sviluppo cognitivo e fine –motorio porta con sé la possibilità di riprodurre e rappresentare la realtà con accresciuto realismo. Diventano operativi i concetti di dettaglio,proporzione,imitazione; è una fase a predominanza intellettuale, in cui gli Oggetti-Immagine perdono i loro tratti tipici. La pratica del Closlieu concede tempo ad ogni manifestazione, così che ognuno possa portare il proprio mettere in scena la realtà alla sua forma compiuta e perfetta; così che si possa, autonomamente, in seguito superare gli irrigidimenti razionali della figurazione.

Ora la Formulazione può entrare nella sua terza fase, quella delle figure essenziali, in cui l’attività riprende il suo corso spontaneo, non ragionato e attraverso cui la traccia recupera la sua naturalezza. In questa fase Forma e Spazio si incontrano, dialogano insieme all’interno del Tracciato colorato, il quale assume un carattere fondamentale, il Ritmo.

Finalità

Si propone il Progetto di questo atelier in quanto la sua particolarità è molto ampia. Si rende adatto a tutte le età e rivolto all’interno delle scuole d’infanzia, materne primarie e secondarie. In particolare si rivolge anche a persone con disabilità che possono svolgere l’attività di pittura insieme con le persone normodotate. Il Closlieu si rende quindi un luogo adatto non solo ad accogliere la Traccia personale di ciascuno ma la persona in se stessa, dando l’opportunità a tutti, di condividere una importante esperienza espressiva interiore.

Si crede che con un pennello in mano il bambino impari a dipingere;ma nel closlieu con un pennello in mano il bambino impara a essere.

Arno Stern

Il “gioco del dipingere” nel Closlieu non è dunque una terapia-ha scritto Arno Stern- ma è un’attività preventiva, in quanto sviluppa precisamente delle attitudini che appartengono a ognuno, e fa di ciascun essere una persona più completa, qualunque sia il momento in cui si dedica alla creazione di una traccia sul foglio. Ciascuno sperimenta la sua libertà, la rende fisica,presente, in un gioco che rinnova continuamente e coinvolge l’essere umano in tutte le sue dimensioni, andando ben al di là dell’atto pittorico stesso.

Bibliografia

Stern A.(1995) I bambini senza età,Milano, Luni Editrice

Stern A.(2000) Closlieu: il chiostro dei colori,Bergamo,Moretti e Vitali

Stern A.(2001) Homo vulcanus. Il Closlieu il rivelarsi dell’espressione,Roma,Edizioni Scientifiche Ma.Gi.

Stern A. Felice come un bambino che dipinge, Roma, Armando Editore.


Vedi anche

Chi è Arno Stern

L’attività con i disabili